Soldi e cause legali, personaggi "in famiglia" e differenze con la versione originale del capolavoro natalizio
Conosci il Canto di Natale di Charles Dickens? Il vecchio e avaro Ebenezer Scrooge, lo sfortunato e povero Bob Cratchit, il Piccolo Tim?
Quando si parla delle festività natalizie non c'è storia tanto influente quanto quella di Charles Dickens. Un racconto diretto, con una morale chiara e una storia di redenzione senza tempo, che colpisce dritto al cuore. Un arco narrativo in cui in poco più di cento pagine il più grande romanziere dell'Inghilterra vittoriana ci trasporta indietro nel tempo, in un'epoca più dura e spietata, dove persino il Natale non è una garanzia. Al punto da aver letteralmente creato alcune delle tradizioni che, ancora oggi, contraddistinguono la festa del 25 Dicembre.
Ma quanto conosci bene il Canto di Natale? Ecco 10 cose che forse non conoscevi del capolavoro di Charles Dickens.
Prima parte (1-5) - Guadagni scarsi per un grande successo: il libro di Dickens "finisce in tribunale"
1) Il Canto di Natale venne scritto in tempi brevissimi: Dickens ci mise soltanto 6 settimane per completarlo. Ad aiutarlo il fatto che la storia prende ispirazione da un suo precedente racconto, "The Goblin who stole a Sexton".
2) Dopo la pubblicazione gli ci volle lo stesso tempo, soltanto 6 settimane, per scrivere poi l'adattamento per la rappresentazione teatrale.
3) Il libro fu un immediato successo. Pubblicato per la prima volta il 19 dicembre del 1843 la prima versione andò esaurita per la Vigilia. L'opera fu un successo...
4) ...che però non portò soldi nelle tasche di Dickens. Che voleva qualcosa di lussuoso: le sue continue pretese su decorazioni dorate e illustrazioni dipinte a mano e le sue polemiche sulla rilegatura, oltre al prezzo dei materiali, gli costò gran parte dei profitti, che furono di soli 230 pound...
5) ...e alla fine ci rimise anche di tasca sua. L'autore fece causa alla casa editrice Lee and Haddock nel 1844 a causa di una versione plagiata del suo libro. Dickens vinse la causa ma nel frattempo la sua casa editrice chiuse i battenti, lasciandolo a pagare di tasca le spese legali di 700 pound, andando quindi in perdita di 470 pound.
Seconda parte (6-10) - Il "destino" del Piccolo Tim e il raro "bah, humbug" : nomi, personaggi e differenze con la prima versione
6) Il personaggio del Piccolo Tim (TIny Tim in inglese) è ispirato a un nipote di Dickens, di nome Henry, che morì a soli 9 anni
7) Il nome originale del bambino era Fred. Che evidentemente, però, non suonava abbastanza carino. Il nome venne quindi 'passato' al nipote di Scrooge, che lo visita all'inizio della storia.
8) Nella prima stesura del libro non viene specificato il destino del piccolo, che come il nipote di Dickens potrebbe non essere sopravvissuto. Il quale decise quindi di cambiare, per un tono 'caldo' alla storia.
9) Infatti, nella versione originale del Canto di Natale, Scrooge non visita neppure la casa dei Cratchit di cui, tranne che per la parte iniziale, non si parlerà più nel resto della storia.
10) "Bah, humbug" (traducibile più o meno con "Bah, scemenze"), la più famosa frase del libro, vero e proprio segno distintivo dell'avido ed avaro Scrooge, viene in realtà pronunciata soltanto due volte!
Le sapevi? Avevi già letto il Canto di Natale? Dovresti, soprattutto perché ci sono ALTRE 10 COSE che forse non sapevi del capolavoro di Charles Dickens. Le leggiamo sempre qui, su La Pagina di Leonardo.
Comments