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Chi è Nick Carter? Il mistero del 'Fumetto in TV' creato da Bonvi (e De Maria)

Updated: Dec 15, 2023




Ti ricordi di Nick Carter? No, non il cantante dei Backstreet Boys. No? Il “fumetto in tv” di Bonvi?

Fortunatamente ci ha pensato l'editrice Cosmo (di cui parleremo spesso su questa pagina) a restituire Nick Carter al Mondo della Carta. Tutte le storie, anche quelle incappate nelle maglie della censura, riportate al lettore in 8 volumi. Formato A4 per complimentare le tavole orizzontali tipiche di Bonvi. Aneddoti, interviste e materiale 'extra' in abbondanza: ancora una volta l'editrice Cosmo di è dimostrata professionale (oltre che lungimirante) nel ristampare un personaggio del fumetto italiano che, tranne che per qualche occasionale volume sullo stile 'il meglio di...', non aveva avuto ancora una rinascita degna di questo nome. Come? Chi è Nick Carter? Lasciate che ve lo racconti mentre, su New York, calano le prime ombre della sera...



“Ebbene sì, maledetto Carter, hai vinto anche questa volta!”



“Mentre su New York calano le ombre della sera...” è così che iniziano le storie di Nick Carter. Il personaggio, bassino e grassoccio, di mezza età e vestito di un impermeabile, è un investigatore privato degli anni '40. Il suo ufficio si trova nella Grande Mela, dove lavora insieme ai suoi due aiutanti Patsy e Ten. Un gigante buono e sempliciotto il primo, tanto forte quanto goffo e un giapponese piccoletto il secondo, che parla sempre in rima citando improbabili proverbi orientali. Nessuno dei due particolarmente capace o utile. D'altra parte anche il loro capo, con baffetti e un papillon, non è certo un genio. D'altra parte non c'è caso che, grazie all'intreccio della storia, non possa risolvere. Soprattutto considerando che, come i gialli più datati, aveva capito tutto dall'inizio e non fornisce alcuna spiegazione di come sia arrivato alla soluzione. Suo acerrimo nemico e asso dei travestimenti (oltre che rivale nella maggior parte delle storie) è Stanislao Moulinsky. “Falso barone spagnolo” è capace di mascherarsi in qualsiasi cosa, spesso superando i limiti del possibile. Lo si può trovare camuffato da un'intera stanza, pareti e mobilio compreso fino a un plotone dell'esercito, composto da numerosi soldati. Travestimenti che però non riescono a passare l'esame dell'investigatore. “Ammanettate questo dirigibile!” esclama il nostro eroe “Non si tratta di un comune aeromobile, ma bensì di Stanislao Moulinsky in uno dei suoi più complicati e macchinosi travestimenti”.


La storia paradossale e la doppia vita di Nick Carter, il Fumetto in Tv creato da Bonvi


Dopo aver parlato di fumetti, tavole e volumi c'è però una confessione che devo fare: Nick Carter non è veramente un fumetto. Cioè, non nasce come tale. In realtà non è proprio così, ma andiamo con ordine. Come si dice: partiamo dall'inizio.

C'è sempre un po' di confusione quando si parla di trasposizioni dei media. Videogiochi che prendono spunto da film che, a loro volta, nascono come adattamenti di fumetti in un continuo rimando di remake e reboot. Nick Carter rappresenta, in questo senso, un caso più unico che raro. Perché la nascita del personaggio di Bonvi avviene sì tra vignette e tavole. Non sulla carta, tuttavia, la sua prima apparizione. Ad 'accendere le polveri', nei lontani anni '70, il dirigente Rai Giancarlo Governi. Governi chiamò Bonvi (perché gli piacevano le Sturmtruppen) e Guido De Maria, produttore e direttore di centinaia di Caroselli e spot pubblicitari, in cui esplorava lo stile dinamico del linguaggio fumettistico. Apparso per la prima volta nel 1972 nel programma Gulp! I fumetti in TV, raggiungerà un successo tale da divenirne il personaggio principale. Bonvi chiese quindi a De Maria il permesso per realizzare un'opera interamente a fumetti. Da qui decine di apparizioni su altrettante riviste. Il Corriere dei Ragazzi, Eureka, e Comix sono solo alcune delle numerose testate che ospiteranno, nel corso degli anni, le storie di Bonvi.

Una doppia vita quella dell'investigatore newyorkese. Mentre le puntate iniziavano ad andare in onda su Gulp! Fumetti in TV tra settembre e dicembre del '72 verso ottobre Bonvi aveva iniziato a pubblicare i fumetti sul Corriere dei Ragazzi. Mentre alcuni episodi passavano dallo schermo alla rivista alcune storie, come Il King di tutti i Kong, nascevano invece sulla carta per venire poi portati in tv per Supergulp!, seconda incarnazione del programma che andrà in onda dal 1977 al 1981. Il Corriere però cambierà direzione e Carter continuerà a vivere altrove. Fino a ritornare oggi con la ristampa che abbiamo tra le mani.


Satira e Censura: le storie dimenticate che riemergono dal tempo


Per quanto sia una lettura leggera anche nelle storie dell'investigatore statunitense compare la familiare satira del Bonvi. Non si tratta certo dell'umorismo nero e pungente delle Sturmtruppen né dei racconti penetranti de L'Uomo di Tsushima. Anche Carter, tuttavia, ha dovuto scontrarsi contro la censura italiana. I primi a 'cancellare' fu la redazione modenese del Corriere dei ragazzi. Al quotidiano per eccellenza della borghesia non piaceva il 'vizio' della satira tipico di Bonvi. Per questo, per riuscire a pubblicare il racconto Arriva la civiltà!, il nostro dovette affrontare “un'epica lotta all'ultima dialettica”. Niente da fare per Ottobre!, ambientata durante la rivoluzione russa, che soltanto la rivista per appassionati Il Fumetto osò pubblicare. Censura anche in All'Ovest niente di nuovo, che fu censurata in un balloon per una battuta satirica sul capitalismo. Intervistato nel 1974 dal critico fumettistico Giulio Francesco Cuccolini, Bonvi dirà della censura da parte di chi commissiona il lavoro: “A livello televisivo addirittura allucinante e spesso del tutto gratuita. A volte a metà del lavoro ti bloccano e ti obbligano ad apportare rettifiche o a ricominciare tutto daccapo”. Storie che lette oggi mettono in prospettiva un'intera epoca italiana, come Il Mistero del Ministero, in cui vengono direttamente collegati la Piovra e Giulio Andreotti.


L'ispirazione di Carter: dal Pulp del secolo scorso all'Italia degli anni '70


Nick Carter prende ispirazione dall'omonimo investigatore, personaggio creato da John Russell Coryell per la Street e Smith Publications. L'occhio privato, che farà la sua prima apparizione nel lontano 1886 con “The Old Detective's Pupil”, darà vita all'investigatore bassoccio e con i baffetti. Ben diverso: addestrato fin dalla tenera età da suo padre per essere all'apice della condizione fisica e intellettuale, vendicherà la morte del genitore nella sua prima missione. Anche due dei aiutanti ispireranno i due assistenti del personaggio di Bonvi, Patsy e Ten. Gadget tecnologici, travestimenti, e azione: tutt'altra cosa rispetto ai casi demenziali del 'nostro' Carter!


L'umorismo di Nick Carter: la semplicità di una parodia surreale


Il divertimento è una cosa seria e Bonvi lo sa bene. Carter non esce mai dal registro semplice, per quanto demenziale, del suo stile. I colpi di scena sono prevedibili ma proprio per questo esplosivi. I personaggi seguono sempre una loro logica che, in un modo o nell'altro, li porta verso l'inevitabile conclusione. Un percorso a senso unico verso la risata. Una passeggiata breve e rilassante, senza strane sorprese. Come portare a passeggio il proprio cane: l'umorismo ti seguirà da vicino a non ti deluderà, fedele compagno di una lettura leggera. Lo stile di Bonvi, anche quando aiutato da Silver o Clod è immediatamente riconoscibile. Le storie si muovono tra le ambientazioni metropolitano del pulp e gli orizzonti esotici del fumetto d'avventura. Capolavoro La Pista dei Molti Soli, ispirato alle storie di Jack London. Si guarda alla fantasia del cinema, con Il King di tutti i Kong, ma anche ad episodi storici, come i già citati Ottobre! e Rivolucion! C'è l'orrore nelle strisce Il Mastino dei Baskerville, lo spionaggio in La Spia della Marna, la fantascienza de Il Cervello Impazzito. Il caso viene sempre risolto...in un modo o nell'altro. Che sia stato Stanislao Moulinsky, genio del crimine e asso dei travestimenti o che si tratti di mostri, fantasmi o truffatori una cosa è certa: a Nick Carter non la si fa! E' per questo che lo puoi leggere ovunque. Basta prendere in mano un albo ed aprire ad una storia qualsiasi: in pochi minuti si verrà catapultati a New York dove come sempre, mentre calano le prime ombre della sera, un crimine irrisolvibile viene commesso...QUI CI VUOLE NICK CARTER!



Punteggio globale: 8/10 – Un classico di Bonvi trascurato ma sempre divertente: da avere

L'edizione: 7/10 – Semplice, senza fronzoli. Buoni contenuti ma niente lussi ed abbordabile

Storia preferita: La Revolucion! – Fa ridere più di quanto sembra, dice più di quello che deve

Personaggio preferito: Stanislao Moulinsky – Non vince mai ma dimostra talento e ambizione

La battuta migliore: Letteralmente la prima gag del primo episodio: “Che si tratti di un suicidio?”

Comparsate eccellenti: Corto Maltese, Orson Welles e Giulio Andreotti!



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