Quasi un mese di interruzione su Weekly Shonen Jump, il messaggio del mangaka ai fan: "Ancora devo pensare a cosa diavolo è!"
Tre settimane di pausa per il manga di One Piece, che va avanti ormai da oltre vent'anni senza che se ne riesca a vedere una fine, mentre lo stesso autore 'confessa' di non aver ancora ben chiaro quale sia il "fine ultimo" della storia: doppia brutta notizia per i fan dei pirati dei manga, che vedono la serie andare in pausa per quasi un mese e svanire nel fumo tutte le teorie sulla trama. A darne notizia il sito ufficiale di One Piece: il manga viene interrotto per tre settimane e non usciranno nuovi episodi dal numero 18 della rivista Weekly Shonen Jump dell'1 aprile fino al numero 20, che uscirà il 15 dello stesso mese. Il prossimo episodio è programmato per il numero 21 della rivista, previsto per il 22 aprile. Il sito ha anche pubblicato una 'letterina' di Eiichiro Oda ai suoi fan in cui, oltre a spiegare la sua pausa, ha anche fatto una confessione tremenda che ha lasciato i fan a bocca aperta...
Cos'è lo One Piece? La confessione di Oda lo sa: "Devo anche pensare a cosa diavolo è!"
"Mi sto prendendo una pausa di tre settimane. A causa del recente incidente del maestro Toriyama temo che potrei causare preoccupazioni eccessive ma non si tratta di una malattia. E' comunque una cosa che riguarda la mia condizione fisica. Consideratelo come una manutenzione" così inizia la lettera di Eichiro Oda ai suoi fan, che rassicura sulla lunga pausa del manga. Una lettera, quella che vedete in alto, che contiene un ben più oscuro messaggio. "Poi, devo ancora pensare a cosa diavolo possa essere lo One Piece! Sono molto indaffarato" continua la lettera. Poi da alcune informazioni su dove reperire gli ultimi episodi dell'anime. Ma i fan, da quel momento, hanno smesso di prestare attenzione. Perché sapete cosa significa? Avete idea di cosa rappresenti il fatto che neppure Eiichiro Oda sappia cos'è in realtà lo (il?) One Piece? Vuol dire che ogni fan di One Piece, da quelli che leggono il manga dal numero 1 (me compreso) a quelli che seguono l'anime da quasi altrettanto tempo, avevano torto. Tutti, indistintamente, si sbagliavano su cosa potesse mai essere lo One Piece. Perché ognuno di noi (ammettetelo!) aveva un'idea su cosa potesse essere. Tutti sbagliavano, senza neppure saperlo. In un certo senso siamo come i pirati della Rotta Maggiore che, affabulati da questo impossibile tesoro, gli abbiamo corso dietro fino ad oggi dimenticandoci persino della sua esistenza. Non pensavamo allo One Piece quando la madre adottiva di Nami veniva uccisa o quando Tony Tony Chopper veniva scacciato dal suo mentore. Abbiamo pianto, abbiamo riso. Ci siamo divertiti. Tutti avevamo sentito parlare dello One Piece e ne eravamo andati alla ricerca insieme a Rufy e alla sua ciurma di squilibrati. In un certo senso Eiichiro Oda, avendone annunciato al mondo l'esistenza, era diventato il nostro Gold D. Roger. Perché in fondo, il (lo?) One Piece, era l'amicizia. O forse no: vedremo cosa si inventerà Oda!
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