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Invincible, causa contro Kirkman: accordo raggiunto per la battaglia sui diritti legali

Il processo in tribunale è durato meno di un mese. La fine della causa coincide con l'annuncio sulla seconda parte della seconda stagione


Invincible #1 e Robert Kirkman
Invincible #1 e Robert Kirkman

Solo un mese di tempo da quando, a gennaio, era iniziata la battaglia legale tra Robert Kirkman e Bill Crabtree: tanto è durato lo scontro in tribunale tra il creatore di Invincible e il colorista dei primi volumi del fumetto. La causa si è conclusa con un accordo extra-giudiziale tra le due parti a proposito della co-proprietà dell'opera e sui diritti d'autore derivanti dalla serie animata in corso. Il 25 dello scorso gennaio i legali di entrambi le parti hanno depositato un atto, affermando di aver trovato un accordo. I termini del contratto non sono stati rivelati al pubblico. L'atto appare particolarmente breve e viene soltanto affermato che la questione "è stata risolta e che le parti hanno ora 45 giorni per confermare l'accordo e depositare infine la conferma della cancellazione dell'atto". Invincible, causa contro Kirkman: accordo raggiunto in fretta e al di fuori del tribunale. Un 'caso' che assomiglia molto al precedente avuto con The Walking Dead, insieme a Micheal "Tony" Moore.


Kirkman vs Crabtree: scontro per le royalties. Il finale: riprende la stagione animata su Prime Video


Invincible #1 e Bill Crabtree
Invincible #1 e Bill Crabtree

Nel procedimento giudiziario iniziale, partito nel 2022, i legali di Crabtree affermavano che "Kirkman avrebbe falsamente detto a Crabtree che i diritti e gli interessi finanziari dell'Opera sarebbero rimasti invariati se Crabtree avesse firmato il 'Certificato di Autenticità' e che il documento avrebbe semplicemente concesso a Kirkman di promuovere più semplicemente le licenze, cosa che sarebbe risultata in maggiori profitti per entrambi". Una brutta sorpresa per Crabtree che invece, di punto in bianco, si è ritrovato non soltanto privati delle entrate della serie animata ma anche del riconoscimento della 'paternità' del fumetto, di cui è stato colorista per i primi 50 numeri. Non ci vorrà molto, quando usciranno nuovi dettagli su quanto avvenuto, a capire se nel nuovo contratto è prevista la rinuncia di Crabtree alla paternità dell'opera. L'accordo arriva insieme all'annuncio della ripresa della stagione animata, la cui seconda parte tornerà su Prime Video in America il 14 Marzo 2024.


I 'precedenti' di Kirkman: la causa contro Moore per la 'paternità' di The Walking Dead


The Walking Dead #1 e Micheal Tony Moore
The Walking Dead #1 e Micheal Tony Moore

Non si tratta della prima causa che Robert Kirkman si trova ad affrontare. Lo stesso, infatti, era avvenuto per la sua opera più famosa, The Walking Dead. Micheal "Tony" Moore (nel riquadro) aveva fatto causa a Kirkman di fronte alla Corte Statale della California, affermando di essere co-creatore della nota serie sugli zombie e in quanto tale titolare della metà dei diritti d'autore. Uno scontro acceso, in cui entrambe le parti se le dissero di cotte e di crude. Moore chiamò Kirkman "Un orgoglioso bugiardo e un imbroglione". Kirkman dichiarò che "la causa è ridicola". L'accusa di Crabtree è stata la copia carbone di quanto all'epoca affermato da Moore: Kirkman l'avrebbe ingannato, facendogli firmare un atto in cui rinunciava alla paternità dell'opera. Alla fine ci fu un accordo extra-giudiziale, i cui termini sono rimasti sconosciuti e non se ne seppe più nulla.

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